Se durante un viaggio gli occhi vogliono la loro parte, senza dubbio anche il gusto pretende la sua. Non c’è esperienza migliore per un viaggiatore, infatti, che assaggiare tutto ciò che di buono può offrire il territorio che lo ospita, lasciandosi trasportare dai mille sapori e profumi che ne raccontano storia e tradizioni. Tra i ricordi migliori di viaggio d’altronde, ci sono sempre anche i piaceri della tavola.

L’enogastronomia in Italia è senza dubbio uno dei punti d’eccellenza anche perché ogni regione offre un menù talmente vario da rischiare ogni volta di tornare a casa con qualche chilo di troppo. Negli ultimi anni, però, è esploso un “nuovo” modo di vivere l’esperienza legata al cibo: lo street food. Diciamoci la verità, non è stato inventato niente di nuovo, il cibo da passeggio è sempre esistito e forse ci voleva solo un inglesismo per farlo diventare un fenomeno mondiale. Resta il fatto che questo nuovo concetto alimentare è una vera e propria rivoluzione culturale legata al mangiar sano, alla buona tavola e alla convivialità. Le migrazioni tra paesi del nord e del sud, dell’est e dell’ovest del mondo favoriscono l’incontro e la mescolanza delle tradizioni culinarie creando interessanti fusion di tradizioni sorprendenti.

In questo contesto nascono nuovi piatti e si creano cibi originali e buonissimi.

ECCO IL SITO DI STREET FOOD ITALIA PER APPROFONDIRE.

Non solo i piatti più gettonati di sempre, le focacce, la storica pizza, gli arancini (o arancine) o le piadine romagnole, ma c’è molto altro! Regione che vai, street food made in Italy che trovi. E allora non resta che assaggiare tutto il possibile… tanto la dieta comincia sempre il prossimo lunedì!

Sul gradino più alto del podio troviamo la pizza, che sia da forno, al portafoglio, al taglio oppure al trancio, è sempre lei la regina dei cuori e degli stomaci degli italiani, e poi panini, supplì, gelato, c’è solo l’imbarazzo della scelta. Ma vediamo insieme alcuni street food nel dettaglio, giusto per farci venire un po’ di appetito.

ARROSTICINI

Gli arrosticini sono un tipico piatto abruzzese costituito da spiedini alla griglia di succulenta carne di pecora. Che l’Abruzzo sia una terra ricca di sapori e di bellezza è risaputo, ma chi di voi non ha mai assaggiato un arrosticino deve correre ai ripari.

IL CUOPPO

Ecco a voi il principe del cibo di strada partenopeo che è ormai diventato un must dello street food italiano. Il cuoppo  è un cono di carta nel quale è possibile trovare diversi fritti: crocché di patate ripieni di mozzarella e prosciutto cotto, le famose palle di riso (una sorta di arancini), mozzarelline in carrozza, pasta cresciuta ripiena di alghe o di fiori di zucca, pizzette fritte, frittatine (piccoli timballi di pasta), ecc… Friggono tutto e se non state attenti, friggeranno anche voi.

ERBAZZONE

In Emilia dove lo street food è di casa tra tigelle, crescentine, gnocco fritto e molto altro c’è anche l’erbazzone. Una torta salata ripiena di bietole, spinaci, aglio, uovo, scalogno e cipolla tipica della zona di Reggio Emilia. Se in Romagna c’è la piadina che la fa da padrona, in Emilia non sono da meno.

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IL BRETZEL

Nel Trentino Alto Adige tra le specialità gastronomiche della regione troviamo il Bretzel che è entrato a far parte della famiglia dello street food. È il tipico pane altoatesino ma diffuso anche in Austria e Germania che si riconosce per la sua caratteristica forma intrecciata. Croccante all’esterno e morbido dentro, è guarnito con grani di sale grosso. Cosa abbinarci insieme? Che domanda, una birra.

SUPPLÌ ALLA ROMANA

Roma l’eterna è la regina dello street food made in Italy con il suo inconfondibile supplì. È una “polpetta” dalla forma allungata a base di riso cotto al pomodoro, oppure al ragù con al centro un cuore di mozzarella. Il supplì viene fritto e servito caldo, con l’esterno croccante e il cuore filante. Cosa c’è di meglio che mangiarne uno camminando su è giù per i Fori Romani immaginando di essere un antico romano in libera uscita?

FOCACCIA DI RECCO

La tentazione di mangiare in riva al mare oppure sotto l’ombrellone c’è sempre, nelle calde giornate estive e lo street food può essere la risposta più adatta. Cosa mangiare? Ma la focaccia of course. Normale, secca non fa differenza ma la focaccia di Recco è quell’esperienza che va fatta obbligatoriamente almeno una volta nella vita: calda, fumante e mangiata con le mani!

PANE CA MEUSA

Questo tipico street food si trova per le strade di Palermo e non soltanto. È un panino con un mix di frattaglie, milza compresa da cui il nome. La storia di questo cibo è assai curiosa: a differenza di molti altri piatti della cucina siciliana, non è di origine araba, bensì ebraica. È un piatto povero che risale a più di 1000 anni fa, quando i macellai ebrei trattenevano come compenso, le interiora di vitello con cui farcivano quel che trovavano, il pane appunto, dando vita al panino più famoso della Sicilia.

PANZEROTTI

Fatti con la pasta avanzata per la preparazione del pane ecco a voi il panzerotto pugliese, una vera e propria delizia. Farciti con pomodoro e mozzarella, oppure anche con le cime di rapa o con la carne, vengono poi fritti in olio bollente. Serviti caldi e fumanti. Un avvertimento: uno non basta!

PANINI DI PESCE GOURMET

Ecco un nuovo tipo di street food chic che sta prendendo piede ovunque: i panini di pesce. Definirli panini è fuorviante poiché sembrano più opere d’arte: farciti con gamberi e melanzane, salmone e insalata, polpo fritto e ricotta, insomma si possono aggiungere numerosi ingredienti per formare ricette molto originali e sapori sofisticati.

PATATE FARCITE

Cosa c’è di più buono delle patate? Al forno, tagliale nel mezzo, condite con sale e olio extravergine e farcite con gli ingredienti più svariati, gustosi e genuini. Non solo fritte quindi, sbizzarritevi!

FRUSHI

Cos’è? Una nuova tendenza: sushi a base di riso e frutta. Fin dalla sua creazione il frushi raccoglie subito un grande riscontro: una buona idea, fresca, gustosa il cui abbinamento di gusti regala un risultato leggero e nutriente. Ottimo anche co me semplice spuntino.

Se non vi è ancora venuta fame, rileggete l’articolo dall’inizio 😉

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