DIARIO DI VIAGGIO
Laos, Si Phan Don – “Give me a pen, Sir”
“Give me a pen, Sir”
“Please give me a pen“
Sono davanti a lui.
Mentre mi parla il suo sguardo è fermo sul mio orologio. Ha grandi occhi neri, capelli di seta e non più di sei anni. Si chiama Paris. Ha una maglia slabbrata troppo grande per le sue spalle; una maglia bianca e grigia, bucata e sporca, fatta di fango impastata nel vento … solo dopo mi accorgo del nome di Baggio stampigliato sul retro.
“Give me a pen, Sir”
“Please give me a pen“
Siede in compagnia di una bimba ai bordi di una strada di campo. Dietro a loro solo una baracca di legno appoggiata al verde di una risaia che non vuol cedere il proprio colore al far della sera. La bimba è senza peso, si chiama Nine, sorride senza guardare e mi mostra felice lo smalto rosa che porta sulle sue unghie sporche di terra. Davanti a lei perdo i confini e vengo invaso da un grande lago di silenzio.
Per un attimo mi sembra un poco sollevata da terra, per delicatezza sento in me battere forte il suo cuore.
“Give me a pen, Sir”
“Please give me a pen“
D’improvviso la luce del giorno è crollata e con lei la risaia,la capanna, la strada, l’isola, il fiume … tutto ha ceduto l’anima al buio della notte .. .solo gli occhi di Nine hanno continuato a brillare.
“Give me a pen, Sir”
“Please give me a pen“
Ora Paris mi si para davanti vuole che scenda dalla mia bicicletta … mi prende per mano …
“Give me a pen, Sir”
“Please give me a pen“
ed io non so come fare … non so come dire … non ho penne per lui in questa notte a Don Det … purtroppo … non avrò mai penne per lui in questa vita …
“Give me a pen, Sir”
“Please give me a pen“
In un batter di ciglia, riprendo la bici e mi allontano veloce senza guardare. Sento solo l’odore del Mekong, odore di divinità, mentre la mia piccola dinamo cerca la strada di casa. Faccio poco rumore e passo tra i campi immersi nel buio … tra un’ora sarò a casa … tra un’ora sarò a casa.
Andrea Giacomelli
Foto gallery: Andrea Giacomelli – Foto di copertina: Mc Kay Savage