Petra, una delle mete turistiche più gettonate, è famosa sopratutto per la porta della sua città, ovvero il famoso “Tesoro”. La maggior parte dei suoi visitatori passa poche ore all’interno delle sue mura, scoprendo e riuscendo a vederne solo una piccola parte, ma tanti sono i favolosi monumenti (tra gli stili classico ed ellenistico) che la contraddistinguono. Ma quali sono le cose essenziali da sapere prima di partire?

Cos’è Petra?

Petra è un sito archeologico della Giordania, posto a circa 250 km a sud della capitale Amman, in un bacino tra le montagne ad Est del Wadi Araba, la grande valle che si estende dal Mar Morto fino al Golfo di Aqaba del Mar Rosso. Il suo nome semitico era Reqem o Raqmu («la Variopinta»), perché le arenarie in cui è scavata regalano uno spettacolo di sfumature dal giallo ocra al rosso fuoco al bianco.

Era la capitale dei Nabatei dal 300 aC al 100 d.C., mentre Romani subentrarono nel 100 dC. Verso l’VIII secolo la decadenza commerciale e diversi terremoti distrussero gran parte della città e Petra fu abbandonata. Per secoli, rimase intatta fino a quando fu riscoperta da un esploratore svizzero nel 1812. Petra fu dichiarata Patrimonio dell’umanità dall’UNESCO nel 1985 e divenne una delle “Nuove sette meraviglie del mondo” nel 2007. Ma Petra è ancora tutta da scoprire: misteri e tante costruzioni (si dice che ne emerga solo il 15%) sono ancora celati tra le sue sabbie.

Quando è il momento migliore per visitarla?

Primavera e autunno sono i periodi migliori (da marzo a maggio e da settembre a novembre), poiché le temperature diurne sono miti. L’inverno è in genere molto rigido, mentre d’estate il caldo può essere insostenibile.

Quanto tempo occorre per vederla?

per vederla la meglio sono necessarie almeno 24 ore. Arrivandoci all’alba si può godere di uno spettacolo eccezionale, precedendo le orde di turisti che la prendono d’assalto nelle ore centrali. Restando tutto il giorno, si avrà la possibilità di ritrovarla nuovamente meno affollata e di ammirare le straordinarie strutture scavate nell’arenaria plasmate dai caldi toni delle luci del tramonto. Le rovine nabatee, risalenti a circa 2.000 fa anni includono un anfiteatro, un palazzo di giustizia, un monastero e molte case e mausolei. Esiste anche una “piccola Petra”, un insediamento minore a circa sei miglia dall’attrazione principale, ma non per questo meno affascinante: ricco anch’esso di monumenti, di antiche pitture rupestri, di grotte e anfratti raggiungibili attraverso scalinate scavate nella roccia.

Come scoprirla al meglio.

Per la sua ampiezza e la sua straordinaria ed intricata conformazione, il modo ottimale per visitarla in tutte (o quasi) le sue bellezze è affidarsi ad una guida esperta, che vi saprà spiegare e condurre attraverso i sentieri intricati e la storia di questo affascinante sito archeologico.

Da non perdere.

Se la costruzione più famosa in assoluto è il “Tesoro”, una delle più grandi meraviglie di Petra è il monastero, nonché una delle più difficili da raggiungere. Accessibile dal centro di Petra tramite scale di un’ora (850 gradini, per la precisione), il Monastero si erge maestoso con i suoi 50 metri di altezza per 45 di larghezza. Costruito dai Nabatei tra il II ed il I secolo a.C. e destinato come tomba del re Obodas I († 85 a.C.), in passato le sue funzioni erano quelle di tempio dove si raccoglievano fedeli e sacerdoti al termine di una lunga processione lungo la Via Santa. Il nome attuale, gli venne attribuito nel corso del IV secolo d.C., quando le grotte vicine cominciarono a essere utilizzate dai cristiani bizantini che lasciarono sulle pareti tratti scolpiti a forma di croce.

Attenzione ai …

“Jack Sparrows” ! Chiamati così per il loro aspetto piratesco, contraddistinto da un tradizionale abbigliamento chiamato kohl e gli occhi contornati da eye-liner, truffano i turisti spacciandosi per guide. Gli sfortunati malcapitati vengono spesso condotti per sentieri nascosti e non sicuri, per poi venire derubati e minacciati. Un fenomeno che comincia ad essere noto e quindi controllato e segnalato dalle autorità locali.

Non cedete alla stanchezza.

Visitare Petra è un’esperienza esaltante e stancante, quindi si può essere tentati di accettare una delle numerose offerte di attraversare il siq a cavallo o a dorso di cammello … I locali ne ricavano guadagno indispensabile al loro sostentamento, ma a Petra mancano i controlli e le tutele e gli animali sfruttati allo scopo sono spesso o malati o molto affaticati dal troppo lavoro. Anche questo aspetto sta pian piano emergendo ed arrivando alle autorità locali, che si spera ovvieranno al problema limitando la pratica solo in piccole aree all’interno delle mura.

Petra by Night.

Un modo più appropriato per aiutare i locali è visitare Petra by Night, uno spettacolo indimenticabile messo in scena dai beduini.
Il “Tesoro” è esaltato nella sua magnificenza da centinaia di candele, che plasmano la sua architettura con giochi di luci ed ombre, regalando uno scenario meraviglioso accompagnato da un’esibizione musicale fatta di canti e suoni tradizionali.

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